Se ne andata questa notte all'età di 77 anni la nota scrittrice fiorentica, a causa di un brutto male che l'assillava da tempo.
Nata a Firenze il 29 giugno del 1929, la Fallaci iniziò la carriera giornalistica giovanissima, lavorando prima come inviata speciale poi come corrispondente di guerra per L'Europeo: nel 1967 in Vietnam, seguito poi dalla guerra Indo-Pakistana e ancora in Sud America e in Medio Oriente.
Il 2 ottobre 1968, nel corso di una manifestazione di protesta a Città del Messico contro i Giochi Olimpici che si tenevano nella capitale messicana, rimase coinvolta negli scontri tra manifestanti e polizia. Creduta morta, fu portata in obitorio e solo in quel momento un prete si accorse che respirava ancora, era semplicemente ferita.
Nata a Firenze il 29 giugno del 1929, la Fallaci iniziò la carriera giornalistica giovanissima, lavorando prima come inviata speciale poi come corrispondente di guerra per L'Europeo: nel 1967 in Vietnam, seguito poi dalla guerra Indo-Pakistana e ancora in Sud America e in Medio Oriente.
Il 2 ottobre 1968, nel corso di una manifestazione di protesta a Città del Messico contro i Giochi Olimpici che si tenevano nella capitale messicana, rimase coinvolta negli scontri tra manifestanti e polizia. Creduta morta, fu portata in obitorio e solo in quel momento un prete si accorse che respirava ancora, era semplicemente ferita.
Anche dopo quell'episodio, non si arrese, Dopo aver seguito come corrispondente di guerra i più importanti conflitti del secolo scorso, la Fallaci iniziò a dedicarsi alla scrittura.
Molte furono le interviste a importanti personalità della politica, le analisi dei fatti principali della cronaca e dei temi contemporanei più rilevanti. Tra i personaggi intervistati dalla Fallaci: Nguyen Cao Ky, Yasser Arafat, Mohammad Reza Pahlavi, Henry Kissinger, Walter Cronkite, Indira Gandhi, Golda Meir, Nguyen Van Thieu, Zulfikar Ali Bhutto, Willy Brandt, l'Ayatollah Khomeini, e Muammar Gheddafi.
Il rettore del Columbia College di Chicago, consegnandole la laurea ad honorem in letteratura, la definì uno degli autori più letti ed amati del mondo. La Fallaci ha scritto e collaborato per numerosi giornali e periodici, tra cui: New Republic, New York Times Magazine, Life, Le Nouvelle Observateur, The Washington Post, Look, Der Stern, e Corriere della sera.
Il rettore del Columbia College di Chicago, consegnandole la laurea ad honorem in letteratura, la definì uno degli autori più letti ed amati del mondo. La Fallaci ha scritto e collaborato per numerosi giornali e periodici, tra cui: New Republic, New York Times Magazine, Life, Le Nouvelle Observateur, The Washington Post, Look, Der Stern, e Corriere della sera.
Oriana Fallaci ha vissuto per molti anni a New York, nell'Upper East Side di Manhattan. E da tempo lottava contro il cancro da lei definito "L'Alieno".
I suoi recenti libri e articoli sulle tematiche dell'11 settembre hanno provocato sia interesse che contestazioni nel mondo politico e nell'opinione pubblica, lei stessa si defini, in un articolo uscito sul Corriere della Sera, in una posizione di «difesa della cultura occidentale».
Sempre in tempi recenti, si era schierata contro l'eutanasia nel caso di Terri Schiavo, esponendo le sue posizioni con un articolo apparso su Il Foglio, e contro il referendum abrogativo della legge sulla procreazione medicalmente assistita, con un articolo pubblicato novamente dal Corriere della sera.
Dopo aver espresso per tutta la vita opinioni anticlericali negli ultimi anni si è avvicinata alla Chiesa cattolica. Pubblicamente ha dichiarato la sua ammirazione verso papa Benedetto XVI, che l'ha ricevuta a Castel Gandolfo in udienza privata il 27 agosto 2005. La notizia è stata resa pubblica solamente tre giorni dopo l'incontro mentre i contenuti del colloquio non sono mai stati resi noti.
Nel marzo 2005 il quotidiano Libero ha lanciato una raccolta di firme affinché il Presidente della Repubblica conferisca alla Fallaci il titolo di senatore a vita. Sono state raccolte oltre 75.000 firme.